Vai al contenuto

Zogno

Municipio: Tel. 0345.55011 – Piazza Italia, 8, 24019 Zogno BG

cartina_zogno

Zogno, piccola capitale economica ed amministrativa della Valle Brembana è anche il paese vallare più popolato. Posto a circa 18 km dalla città di Bergamo a fronte di un pianoro contornato dal fiume Brembo. Prima di entrare in paese venendo dalla pianura, troviamo sulla sinistra le “Grotte delle Meraviglie” vera e propria attrazione, grotte tappezzate di stalattiti e stalagmiti. Il centro storico di Zogno è ben tenuto con i suoi stretti vicoli e piazzette, ci sono antichi palazzi e botteghe. 

Zogno dette alla luce anche personaggi di notevole spessore come il grande poeta dialettale Pietro Ruggeri da Stabello e l’onorevole Bortolo Belotti insigne storico, sua è la monumentale Storia di Bergamo e dei Bergamaschi. Da vedere a Zogno anche la parrocchiale di San Lorenzo ricca di dipinti di grande pregio. Di rilievo il Convento di Romacolo (XV Secolo). Rinomato a Zogno è anche l’aspetto culinario con ristoranti e trattorie che servono piatti locali della tradizione bergamasca. La sagra del paese di Zogno si svolge ad Agosto (San Lorenzo). Il paese di Zogno, centro principale della valle inferiore, attivo nell’industria tessile, era già noto nel ‘600 per la lavorazione della carta da stracci. Alla sinistra della statale, ancora oggi si notano lungo il fiume, oltre a tessiture del primo ‘900, alcuni edifici a loggiato usati un tempo per asciugare la carta; mentre il centro civile religioso della cittadina è alla destra della statale, sul declivio collinare. In una piazzetta a destra della via di attraversamento, un piccolo palazzo del ‘500 ospita il Museo della Valle Brembana con testimonianze su arti, mestieri e tradizioni popolari locali, e una sezione archeologica (corredi tombali eneolitici del luogo). Più avanti, alla sommità di una scalinata, è la parrocchiale di S.Lorenzo, ampliamento settecentesco di una precedente chiesa del secolo XV; la parte inferiore del campanile è il resto di un’antica torre castellana. Nell’interno a una navata, quattro solenni altari marmorei, una tela (Adorazione dei pastori) di Giovanni Cariani e affreschi settecenteschi.

Cenni anagrafici:
Il comune di Zogno ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 8.724 abitanti. Nel censimento del 2001 Zogno ha fatto registrare una popolazione pari a 9.026 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 – 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al 3,46%. Gli abitanti di Zogno sono distribuiti in 3.294 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,74 componenti.

Cenni geografici:
Il territorio del comune di Zogno risulta compreso tra i 291 e i 1.272 metri sul livello del mare. L’escursione altimetrica complessiva di Zogno risulta essere pari a 981 metri.

Cenni occupazionali:
Risultano insistere sul territorio del comune di Zogno 198 attività industriali con 1.966 addetti pari al 58,39% della forza lavoro occupata, 188 attività di servizio con 459 addetti pari al 5,58% della forza lavoro occupata, altre 192 attività di servizio con 673 addetti pari al 13,63% della forza lavoro occupata e 77 attività amministrative con 714 addetti pari al 5,70% della forza lavoro occupata. A Zogno risultano occupati a Zogno complessivamente 3.367 individui, pari al 37,30% del numero complessivo di abitanti del comune.

Cenni storici Zogno

Situato nella posizione inferiore della Valle Brembana non lontano da San Pellegrino Terme. Zogno è il centro più popoloso della Valle Brembana e il più importante dal punto di vista economico ed amministrativo. Caratteristico il centro storico con  botteghe e palazzi signorili come Villa Belotti (dove visse lo storico Bortolo Belotti, autore della Storia di Bergamo e dei Bergamaschi) e Palazzo Rimani. In alto, in cima ad una larga scalinata, dove in epoca medioevale sorgeva un castello, ecco la parrocchiale di San Lorenzo, ricca di dipinti di notevole pregio come l’Adorazione dei Pastori di Palma il Vecchio. Zogno è anche centro culturale di prim’ordine ed offre la possibilità di visitare due musei di grande interesse. il Museo della Valle, di carattere etnografico, al cui interno troviamo anche una sezione archeologica, e il Museo di San Lorenzo, che raccoglie testimonianze di carattere religioso. In ogni epoca storica il paese ha sempre svolto una funzione di centralità rispetto al resto della Valle. Sul suo territorio sono state rinvenute le prime testimonianze della presenza umana nell’area brembana, a Zogno aveva sede il vicario della media valle in epoca viscontea e veneta e sotto la dominazione francese divenne il capoluogo di tutta la valle. Questo ruolo di centralità appare attualmente anche sul piano delle attività economiche, essendo in grado di soddisfare gran parte delle esigenze commerciali e di servizio della comunità brembana. Fanno corona al capoluogo, nel verde delle sue alture, numerose frazioni come Poscante, luogo d’origine del bandito Paci’ Paciana, Endenna, Stabello, dove nacque il poeta dialettale Pietro Ruggeri, Grumello de’ Zanchi, patria degli omonimi pittori, Miragolo e Spino al Brembo.

Molte di queste contrade furono comuni autonomi fino all’inizio di questo secolo e conservano tuttora testimonianze artistiche e architettoniche di notevole importanza. Di rilievo il convento di Romacolo (XV secolo) che mantiene evidenti, nel chiostro e nel campanile a cuspide conica, le linee originarie. Da vedere anche la chiesa dell’Assunta a Grumello de’ Zanchi, con tele di Antonio Zanchi e un polittico di Francesco Rizzo da Santa Croce. Il nucleo primitivo sorse quasi certamente dove si è poi sviluppato il centro del borgo. Del “Fundo aunio” si hanno notizie in documenti del secolo XII, così pure della divisione tra ZOGNO alto (Sonzogno, summum, Zonium) e ZOGNO basso (Inzogno, Inzum, Zonium), nonché della chiesa di San Lorenzo. Del Comune di Zogno si ha notizia del secolo XIII. È accertata l’esistenza di un Castello nella parte alta, dove è ora la chiesa parrocchiale, luogo dominante, di importanza militare, l’assetto Veneto assegnò nel secolo XV a ZOGNO il vicariato della Val Brembana inferiore, mentre riconobbe la funzione del paese nella struttura amministrativa del territorio. Il suo mercato assunse rilievo per i commerci della Valle Nel 1488 ebbe inizio la costruzione della Chiesa e del Monastero di ROMACOLO, sulla sponda sinistra del fiume BREMBO. La spinta decisiva allo sviluppo di ZOGNO fu data dalla strada PRIULA (1592/ 1593). Alla fine del 500, secondo la ricordata relazione del Capitano da LEZZE, ZOGNO contava 444 abitanti. La vita economica di quel tempo non era intensa: agricoltura di montagna, pastorizia e industria che si riduceva alla filatura della lana, del lino e della tessitura dei panni. Nel 1797 scoppia la rivoluzione a Bergamo e viene abbattuto e infranto il Leone di San Marco (Repubblica Veneta) che per anni aveva protetto la nostra terra , e viene proclamata la Repubblica Bergamasca, subito sostituita dalle due Repubbliche Cisalpine e con Napoleone si ristabilisce il dominio francese sull’Italia. Zogno durante il periodo dell’influenza francese vede più riconosciuta la sua importanza e diviene capoluogo della Valle Brembana.

Successivamente alla caduta di Napoleone e al congresso di Vienna, Zogno come tutta la Lombardia, conosce la dominazione Austriaca (1814 – 1859). L’annessione allo stato sabaudo crea un vuoto di potere che diede’ vita al triste fenomeno del brigantaggio. E in questi anni un’epidemia di colera che miete molte vittime e porta tutti i padri di famiglia ad un pubblico solenne voto per sé e per i loro discendenti, di celebrare in perpetuo come giorni festivi di precetto il 10 Agosto (Festa di San Lorenzo) e il 16 dello stesso mese (Festa di S. Rocco). Dopo la costituzione del Regno d’Italia, la cittadinanza di Zogno si dimostra liberale e nello stesso tempo patriotica, nel 1866 alla ripresa della guerra con l’Austria troviamo alcuni zognesi schierati nell’esercito di Garibaldi e altri nell’esercito regolare. La vita zognese di quel tempo era comunque quella di un centro operoso, ordinato e vivace, con le piccole rivalità di ogni paese, vinte peraltro da un solidale sentimento di superiorità collettiva. Modesti i divertimenti: il teatro, la nota banda musicale, in primavera e estate le Sagre, il gioco della palla sul Piano del Maglio; in autunno i roccoli, d’inverno i burattini con il glorioso “Gioppino” e anche un certo diffuso amore per le osterie. Quanto all’economia del paese è tipicamente montana e alimentata da una notevole emigrazione stagionale in Francia. Del resto scomparsa l’industria della lana e ben presto anche quella della seta, accanto a quella permanente della carta era sorta una notevole produzione del cemento con cave verso Sedrina e forni ad Ambria. Nel 1857 viene scoperta “La Fonte del Carmine” di acque ferruginose e viene costruito un piccolo stabilimento in località Boer, ma purtroppo poco dopo la fonte si esaurisce. Verso la fine del secolo Zogno si arricchisce di nuove civili istituzioni e utili opere pubbliche: 1861: si apre al transito la strada dai ponti di Sedrina alla Valle Taleggio; 1882: viene fondato l’asilo infantile Cavagnis in contrada Furietti; 1898 a Zogno esiste un servizio di acqua potabile ed inoltre dotato di un lavatoi pubblici ed energia elettrica; 1903 viene costruita lungo le rive del Brembo la seconda centrale elettrica; 1907 la ferrovia è funzionante fino a San Giovanni Bianco e nel 1919-1924 fino a | Piazza Brembana. Sempre nel 1907 viene fondata la Manifattura Valle Brembana.

Nel 1915 scoppiava la grande guerra nella quale l’Italia entra a fianco di Francia e Inghilterra. Zogno diede il suo contributo di valore e di sangue. Ben 58 nostri giovani muoiono di ferite, malattie o incidenti di guerra. A loro memoria viene eretto il Monumento dei Caduti disegnato da Bortolo Belotti. Con gli ordinamenti fascisti, introdotti nel dopoguerra, vengono soppresse le elezioni amministrative, il consiglio comunale ed i sindaci e vengono istituiti i Podestà di nomina governativa e con ampi poteri amministrativi. Fra questi si ricorda Carlo Trezzi in carica dal 1933 a cui vengono attribuite notevoli opere pubbliche e la conseguente trasformazione del centro del paese. Nel 1920 gli antichi comuni di Poscante, Endenna, Stabello, Spino al Brembo e Grumello dè Zanchi, vengono a far parte del comune di Zogno. In seguito a questo accorpamento la popolazione aumenta e nel 1931 risulta essere di 6.811 abitanti. E’ il Giugno 1940 e lo Stato fascista dichiara guerra a Francia e Inghilterra alleandosi alla Germania. Scoppia la 2^ guerra mondiale; una guerra dura, inutile, lunga, ma soprattutto ingiusta. L’alleato ad un certo punto decide di occupare anche l’Italia e diventa nemico, ma nonostante tutto la Repubblica Sociale Italiana si schiera coi nazisti. Contro questi si costituiscono le formazioni partigiane che vedono dalla loro parte la maggioranza della popolazione. Nella nostra Valle la Resistenza e difficile. Dalla Val Taleggio alla Val Serina, dall’Alta Valle dell’Ubione si susseguono gli attacchi dei partigiani coi fascisti. Dopo 5 lunghi anni, grazie all’intervento degli Americani, nel 1945 arriva la liberazione della Val Brembana e di Bergamo. La guerra costa alla Valle Brembana ben 164 uomini di cui la metà caduti o dispersi in Russia. L’immediato dopoguerra vede un lento ma costante tentativo di rinascita. Per più di un anno il problema disoccupazione è ancora presente, per cui moltissimi giovani, e reduci sono costretti ad emigrare in cerca di lavoro, una via crucis che durerà per 20 anni. Rilancio e rinascita sono una dura conquista. Le industrie in Valle aumentano gli organici ma i disoccupati sono troppi. Edilizia, Artigianato e Commercio riprendono quota con una ripresa lenta ma continua. Molti capannoni e officine a conduzione famigliare e artigianale nascono e si sviluppano negli anni 50/60 diventando con gli anni delle efficienti e competitive fabbriche. Anche l’agricoltura da’ qualche segnale positivo.